Confronto fra somministrazione sottocutanea e endovenosa di Trastuzumab nel trattamento del carcinoma mammario precoce HER2-positivo
Lo studio clinico di fase III, randomizzato, internazionale e in aperto, HannaH, ha valutato le proprietà farmacocinetiche, l'efficacia e la sicurezza di due diverse formulazioni di Trastuzumab ( Hercpetin ), somministrato per via sottocutanea ( SC ) e per via endovenosa ( IV ), nel trattamento adiuvante o neoadiuvante di pazienti con carcinoma mammario infiammatorio o con carcinoma mammario in stadio localmente avanzato, operabile e HER2-positivo.
Al termine dello studio, gli endpoint co-primari stabiliti per dimostrare la non inferiorità della somministrazione sottocutanea rispetto alla somministrazione endovenosa in termini di concentrazione sierica e risposta patologica completa ( pCR ) sono stati soddisfatti, a fronte di profili di sicurezza simili dopo un follow-up di 12 mesi.
Gli endpoint secondari dello studio comprendevano il profilo di sicurezza e di tollerabilità, le proprietà farmacocinetiche, l'immunogenicità e la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ).
Sono stati resi noti i risultati in termini di sicurezza e i dati di efficacia aggiornati al termine di un follow-up mediano di 20 mesi.
Un totale di 596 pazienti sono state sottoposte a 8 cicli di chemioterapia neoadiuvante, con la concomitante somministrazione, ogni 3 settimane, di Trastuzumab per via sottocutanea ( alla dose fissa di 600 mg ) o per via endovenosa ( alla dose terapeutica standard stabilita in base al peso corporeo ).
Dopo essere state sottoposte ad intervento chirurgico, le pazienti hanno continuato il trattamento con Trastuzumab fino a completamento di 1 anno di terapia, al termine del quale sono state condotte analisi aggiornate dei dati relativi a sicurezza, efficacia, profilo farmacocinetico e immunogenicità.
La somministrazione sottocutanea di Trastuzumab è risultata generalmente ben tollerata, con un'incidenza di eventi avversi, incluse le reazioni di grado 3 e 4, simile fra i due gruppi di trattamento.
Un'incidenza lievemente superiore di eventi avversi gravi, riconducibile principalmente allo sviluppo di infezioni, è stata osservata nel braccio trattato con Trastuzumab somministrato per via sottocutanea ( 64 casi, corrispondenti al 21.5%; intervallo di confidenza [ IC ] 95%: 17.0-26.7%) rispetto al braccio trattato con Trastuzumab somministrato per via endovenosa ( 42 casi, corrispondenti al 14.1%; IC 95%: 10.4-18.6% ); tuttavia, tali differenze sono risultate modeste e fondate generalmente su eventi rari, senza alcun modello definibile in base agli eventi segnalati.
Un'analisi preliminare della sopravvivenza libera da eventi ha mostrato un tasso 95% in entrambi i gruppi a 1 anno dalla randomizzazione.
Le analisi esplorative non hanno rivelato un'associazione fra la tossicità, il peso corporeo o la via di esposizione al farmaco.
In conclusione, il profilo di sicurezza associato alla somministrazione sottocutanea di Trastuzumab si è mantenuto coerente con i dati precedentemente pubblicati dello studio HannaH e con il noto profilo di sicurezza associato alla somministrazione endovenosa del farmaco.
Nel complesso, le due vie di somministrazione del farmaco sono risultate associate a tassi simili di sopravvivenza libera da eventi. ( Xagena2015 )
Jackisch C et al, Ann Oncol 2015; 26: 320-325
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